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I Tag META (prima parte) Avete studiato l'HTML; avete lavorato sodo per rendere le vostre pagine dignitosamente visualizzabili sia con Internet Explorer che con Netscape Navigator, rischiando per questo di perdere il senno; dopo affannose ricerche, avete anche trovato lo spazio web e siste riusciti a pubblicare il vostro sito. A questo punto, un reduce del Vietnam ha una cera migliore della vostra e maggiori capacita' di ripresa, ma voi tirate un sospiro di sollievo perché potete finalmente dire: ormai e' fatta! E NO! E' proprio questo l'errore piu' comune che si compie quando ci si rende visibili sul Web: vedere la pubblicazione del sito come obiettivo finale di tutto il processo equivale a destinarlo a morte certa! C'e' ancora chi pensa che come per magia essere in rete sia sufficiente per essere immediatamente raggiunti da un'infinita' di persone interessate all'argomento trattato. Esistono diverse stime sul numero di siti Web presenti, sinceramente non ho la piu' pallida idea di come facciano a tirare fuori questi dati, tuttavia voglio farvi riflettere su un'osservazione tratta da un libro (Webonomics scritto da Evan I. Schwartz) che sto leggendo in questi giorni: se si trascorressero 10 ore al giorno navigando sul Web dedicando un solo minuto ad ogni pagina, ci vorrebbero non meno di 4 anni per visitare un milione di pagine Web! Insomma una volta in rete bisogna muoversi su due fronti: quello dei contenuti e quello della sua promozione. Il primo passo da fare e' quello dell' indicizzazione del proprio sito. Si tratta di un'operazione che non suppone costi addizionali oltre a quello della connessione per tutto il tempo necessario, per cui non riesco a spiegarmi come alcune aziende che operano nel settore possano chiedere anche £. 500.000 o piu' per una cosa del genere, ad ogni modo non voglio certo fare polemiche (almeno non nel primo numero) per cui cambiamo argomento. Tecnicamente non e' necessario conoscere l'HTML per indicizzare il proprio sito ma l'implementazione del tag puo' offrire alcuni indiscutibili vantaggi, per cui e' bene familiarizzare con questo nuovo contrassegno ipertestuale, ma prima di cio' facciamo un passo indietro e vediamo come funziona il processo di indicizzazione. Indicizzare il proprio sito presso un motore di ricerca significa segnalarne ad esso la propria esistenza. Come si fa? Prendiamo in considerazione AltaVista (http://altavista.digital.com) motore di ricerca di Palo Alto (California) che molti tra voi già conosceranno. In fondo alla pagina di questo motore di ricerca, scritto in un carattere cosi' piccolo da richiedere l'impiego di una lente d'ingrandimento, si trovano una serie di link. Quello che a noi interessa e' Add a Page. Cliccando su questo link si accede ad un'altra pagina, in fondo a quest'ultima c'e' un campo bianco all'interno del quale e' gia' scritto http:// aggiungete di seguito il resto del vostro indirizzo e quindi dalla tastiera premendo il tasto tab e poi il tasto Invio oppure cliccando direttamente sul botton e con il tasto sinistro del vostro mouse sottoponete l'indirizzo appena inserito. A questo punto visualizzerete una pagina nella quale si dichiara che il vostro sito e' stato rilevato (come dire, AltaVista ha preso coscienza della sua esistenza) e che nell'arco di 24 ore sarete inseriti nel database. Se ormai vi siete abituati all'interazione in tempo reale delle chat, all'invio pressoche' immediato di un e-mail anche all'altro capo del mondo e 24 ore vi sembrano un periodo intollerabilmente lungo, pensate che altri motori di ricerca impiegano anche due settimane per raggiungere il medesimo risultato! Nel momento in cui decidete di sottoporre il vostro sito ad Altavista questo reagira' lanciando un... ...ragnetto sul vostro sito. Un ragno (dall'inglese spider) non e' altro che una macchina che scandaglia il Web automaticamente. Quando il ragno di AltaVista da uno sguardo alla vostra pagina per schedarla voi potete aiutarlo per rendere piu' corretta l'indicizzazione specificando quelle parole chiave che meglio identificano i contenuti da voi affrontati. Ed ecco che dopo tanto tribolare introduco il nuovo contrassegno dell'HTML. Questo aiuto, il ragnetto di AltaVista lo riceve proprio grazie al tag <META> e ad alcuni suoi attributi. Questo tag va posizionato nell'intestazione del documento HTML quindi tra i tag <HEAD> e </HEAD>, piu' precisamente esso e' in genere inserito tra il tag </TITLE> di chiusura del titolo e quello di chiusura dell'intestazione </HEAD>. Il tag <META> nel caso specifico seguirebbe questa sintassi <META name="keywords" content="parolaChiave1, parolaChiave2, parolaChiave3"> Analizziamo ora questo nuovo tag e i suoi attributi piu' da vicino. <META Esso è utilizzato per diversi scopi (quali siano queste altre applicazioni lovedremo nel prossimo articolo), ma nel caso specifico è usato per rendere disponibili informazioni che possano rendere piu' efficace il processo di indicizzazione. name="keywords" Questo attributo serve per specificare l'uso del contrassegno META, in questo caso si specifica che di seguito verrano elencate una serie di parole chiave (in lingua inglese keyword) da dare in pasto al ragnetto che analizzera' il sito. content="parolaChiave1, parolaChiave2, parolaChiave3"> Quest'ultimo attributo serve per definire le parole chiave che si vorrano adottare. Ricordo che e' bene inserire parole chiave che siano pertinenti con i contenuti trattati. Si tratta di una precisazione ovvia, ma spesso capita che si inseriscano parole chiave che non hanno alcuna attinenza con il tema trattato nel documento, solo perché cosi' si spera di riuscire ad ottenere una posizione piu' alta nella risposta generata dai motori di ricerca a seguito delle richieste dei navigatori. Ed in effetti, negli Stati Uniti, una ferramenta per un certo periodo di tempo e' balzata agli onori delle cronache perché era sempre in testa quando su AltaVista si digitavano parole chiave come sex, nude, adult e simili. Sicuramente parecchie persone avranno visitato anche il sito di questa ferramenta ma provate a chiedervi quante tra coloro i quali hanno visitato questo sito attraverso una ricerca condotta sulla base di quelle parole chiave si sia dimostrata poi realmente interessata all'acquisto di bulloni e simili!!! Insomma, la prima regola da seguire nell'inserimento delle parole chiavi e che si tratti di parole che siano pertinenti al tema o i temi trattati, in caso contrario rischierete di portare sul vostro sito persone che non hanno alcun reale interesse per il vostro lavoro. E' possibile inserire una parola chiave piu' volte, ma e' bene non abusare di questo sistema poiché i ragnetti che visitano il vostro sito sono diventati molto suscettibili visto che in passato sono stati ingannati da coloro i quali, inserendo infinite volte una stessa parola, inducevano il ragno a ritenere che il sito fosse piu' pertinente di un altro in merito ad un dato argomento. Se proprio volete ripetere diverse volte una stessa parola, fatelo intercalando la parola chiave ripetuta, con altre parole chiave. Esempio: <META name="keywords" content="parolaChiave1, parolaChiave2, parolaChiave1, parolaChiave2"> anche in questo caso tuttavia non abusate. Spesso accade che un motore di ricerca non si limita a tirare fuori dal suo archivio tutta una serie di siti in risposta ai vostri criteri di ricerca ma per ogni sito riporta anche una succinta descrizione. In molti casi avrete avuto modo di notare che si tratta di frasi strampalate o che si interrompono nel bel mezzo di un concetto. Questo perché il paziente ragnetto oltre a cercare parole chiavi sulla base delle quali indicizzare al meglio il sito, preleva le prime righe della pagina a mo' di commento. C'e' un metodo piu' elegante per presentare un commento che sia gradevole e di senso compiuto. Anche in questo caso ci viene in soccorso un tag <META> <META name="description" content="in questo campo si inserisce un breve commento della pagina"> Quando il ragno di un motore di ricerca si imbatte in questo tag preleva il contenuto dell'attributo content e lo usa come descrizione del sito. Noi italiani siamo meno sintetici e dunque meno incisivi degli anglosassoni. Non pensate di poter scrivere un trattato per descrivere il tema affrontato nella pagina, piuttosto cercate di tenervi al di sotto dei 1024 caratteri: questo e' il numero massimo di caratteri che AltaVista e' disposto ad accettare per la descrizione di un sito. In nessun caso bisogna inserire contrassegni di HTML all'interno dell'attributo content o keyword, fareste venire le travecole al ragnetto che non riuscirebbe a capire un byte di quello che c'e' scritto e cosi' mandareste al diavolo tutti gli sforzi per una migliore indicizzazione. Dopo esserci lanciati in una dissertazione teorica passiamo ad un'esempio pratico di implementazione dei tag all'interno di un documento HTML in cui si tratta il tema della cura della depressione. <HTML> <HEAD> <TITLE>Combattere la depressione</TITLE> <META name=keywords content=depressione, disturbi dellumore> <META name=description content=depressione, tre sistemi per prevenirla o combatterla> </HEAD> <BODY> Dopo aver espletato la procedura di indicizzazione del documento presso AltaVista,
raggiungendo questo motore di ricerca e digitando ad esempio la parola: depressione
Trovero' tra gli altri anche il mio sito cosi' indicizzato: |
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© Gabriele Gigliotti 1998 1999